LA FERROVIA CHE SFIDA LA MONTAGNA
Nei primi anni del Novecento in Ecuador fu progettato e costruito uno dei tratti ferroviari più audaci del mondo. Pochi chilometri di percorso per sfidare la montagna, congiungendo Alausì a Sibambe in poco più di due ore. Ci troviamo nel cuore delle Ande, nella parte centrale dell’Ecuador a circa 270 chilometri a sud di Quito, intorno ai 2.300 m. Questo tratto è parte del ben più ambizioso progetto ferroviario che portò nel 1925 a congiungere la Capitale Quito con la città costiera di Guayaquil. Iniziata nel 1899 e voluta dal presidente Eloy Alfaro, quest’opera fu realizzata da due imprenditori americani – Archer Harman e Edward Morley – che vollero cimentarsi in quella che all’epoca fu chiamata “la ferrovia più difficile del mondo”. Essi riuscirono nell’impresa e seppero risolvere brillantemente un particolare ostacolo al percorso: una parete quasi perpendicolare, una roccia gigantesca triangolare, dalla sagoma simile ad un enorme naso. La forma della roccia e le difficoltà che determinò le valsero facilmente il nome di Nariz del Diablo. Essi progettarono un percorso a zig zag, tale che il treno avanzi per un tratto ed arretri nel seguente, guadagnando altitudine ad ogni scambio.
Il tragitto in questo tratto è esposto e spettacolare. A colpi di piccone e dinamite, a costo della vita di moltissimi operai, alla fine si inaugurò questo ardito tratto che apriva al trasporto di merci e persone e diede impulso allo sviluppo del Paese. Si crearono stazioni e mercati che sopravvivono ancora oggi, consentendoci una immersione nella realtà locale, rurale e tradizionale, non molto cambiata con il passare del tempo. Infatti nel corso del secolo scorso la rete ferroviaria venne parzialmente dismessa a causa degli alti costi di manutenzione e le montagne presero la loro rivincita sulla modernità. Oggi dell’intera linea sopravvivono solo due tratti: quello che correndo alla base di imponenti vulcani collega Quito con Latacunga e questo gioiello ingegneristico di Alausì. Sono linee di grande valore storico e paesaggistico, dedicate principalmente al turismo; fino a pochissimi anni fa erano gestite con locomotive a vapore ed i vagoni avevano spazi sul tetto per ospitare i passeggeri amanti del brivido. Oggi la linea è stata ammodernata ed i comodi vagoni panoramici garantiscono la sicurezza di questa esperienza.
Claudia Sangiorgi