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Machu Picchu e gli Imperi D’Oro del Perù

Se avete perso l’occasione di vedere la mostra qui potete leggere una sintesi dei contenuti

In mostra 3000 anni di civiltà dalle origini agli Inca 

Il MUDEC di Milano ha proposto al visitatore il meraviglioso racconto di una civiltà plurimillenaria attraverso la grande mostra “Machu Picchu e gli Imperi d’oro del Perù. In mostra 3000 anni di civiltà dalle origini agli Inca”. Attraverso manufatti plurimillenari, video, ricostruzioni immersive 3D e un allestimento per immagini, che rende l’idea di un vero e proprio viaggio nel tempo,  il pubblico è stato trasportato indietro nei millenni raccontando la storia di un civiltà tanto gloriosa quanto antica e remota, di cui spesso si conosce solo l’ultimo tassello, reso famoso dal ritrovamento dei resti della grande città sacra di Machu Picchu. 

La mostra è stata promossa dal Comune di Milano-Cultura e realizzata da World Heritage Exhibitions (Cityneon Holdings) e 24 ORE Cultura, in collaborazione con il Governo del Perù e il Ministero della Cultura del Perù, l’Associazione Inkatera, e grazie alla collaborazione con il Museo Larco di Lima, da cui provengono gli oltre 170 manufatti in mostra. “Machu-Picchu e gli Imperi d’oro del Perù” a Milano è stata l’esclusiva tappa italiana di un tour internazionale. 

La città sacra di Machu Picchu (1450 – 1572)

Il progetto, a cura di Ulla Holmquist direttrice del Museo LARCO di Lima e dell’archeologa Carole Fraresso, attraversa la storia artistica e la biodiversità andina in tutta la sua ampia dimensione geografica e profondità cronologica, per culminare con un viaggio ideale nella città inca di Machu Picchu. La mostra presenta una selezione di più di 170 manufatti di sorprendente bellezza: opere in terracotta, ma anche ori, argenti e tessuti. Una parte del percorso è dedicata all’avventuroso viaggio del mitico eroe della Cultura Moche Ai Apaec, attraverso il quale il pubblico scoprirà i misteri della cosmologia andina, muovendosi trasversalmente attraverso i tre piani dell’universo: il sopra, il qui e il sotto. 

Il percorso conduce il pubblico all’interno della culla di una delle più grandi civiltà antiche dell’Emisfero Meridionale. Il Perù dell’età antica, eguagliato solo dall‘Antico Egitto – con cui rivaleggia in longevità – e da Roma per il livello tecnico raggiunto, ha accolto nel suo alveo società potenti e sofisticate, che prosperarono per cinquemila anni su un territorio geografico decisamente vario. Il Perù e la sua storia si estendono dalle fertili coste bagnate dalle acque dell’Oceano Pacifico, attraverso il deserto roccioso, fino al gelido altipiano andino (Altiplano Andino), per poi tuffarsi nell’area tropicale del Bacino del Rio delle Amazzoni. Adagiata su una cresta montuosa, avvolta dalla foresta nebulosa e al di sopra della foresta pluviale, la città di Machu Picchu è il simbolo, che tuttora sopravvive, del grande Impero degli Inca, la cui fine improvvisa e violenta avvenne con la Conquista spagnola del 1572. 

Copricapo frontale con felini e condor

Si aprono le danze proprio da Machu Picchu, raccontando la fine della storia dei grandi regni andini, e si inizia con un video immersivo che introduce il lussureggiante paesaggio andino, dove le riprese aeree individuano Machu Picchu, la cittadella di pietra patrimonio culturale e naturale UNESCO, costruita nel 1450 all’apice dell’Impero Inca, e con essa i suoi dintorni straordinari. Invisibile dal basso, Machu Picchu è una fortezza protetta da due montagne sacre gemelle che affondano alla base nella foresta pluviale amazzonica. Centro religioso, osservatorio astronomico e luogo di ingegnosità e produzione agricola, la città è un complesso formato da più di 200 strutture in pietra – templi, palazzi, “plazas” (spazi aperti), abitazioni. Protetta dall’invasione spagnola, Machu Picchu venne inglobata dalla vegetazione, fino a quando lo storico di Yale Hiram Bingham la rivelò al mondo nel 1911. 

Il percorso espositivo prosegue in un ambiente che ricostruisce la foresta pluviale amazzonica, con le sue voci e i suoi colori, aiutandoci a interpretare, o “leggere”, gli oggetti che incontreremo nell’esposizione. Pur non avendo una lingua scritta, uomini e donne delle società andine rendevano testimonianza delle storie delle collettività cui appartenevano attraverso immagini simboliche visibili sulle pareti dei templi o attraverso sculture di pietra, incisioni lignee, recipienti di ceramica, tessuti e oggetti d’oro e d’argento di incomparabile fattura. Gli oggetti sono raggruppati secondo il loro significato simbolico, ed erano questi i ‘libri’ nei quali venivano documentate le credenze, i rituali, la visione del mondo, le strutture di potere e la vita delle comunità. 

Maschera funeraria che rappresenta il volto di AI Apaec

Vicino all’uscita, un’impressionante maschera funeraria in rame, con artigli di felino fatti di conchiglie e ornamenti per le orecchie a forma di serpente, introduce la figura dell’eroe mitologico, il capo Ai Apaec. Il viaggio dell’eroe mitologico della Cultura Moche Ai Apaec è al centro di questa parte della mostra. Capo di una comunità rurale, Ai Apaec fu capace di imbrigliare le forze della natura e di affrontare una serie di trasformazioni che gli permetteranno di attraversare mondi diversi, fino all’estrema trasformazione, la sua stessa morte. Dopo essere rinato, l’eroe si unirà alla Madre Terra, la Pachamama, assicurando così la continuità dei cicli naturali che procurano sole e pioggia, elementi necessari per la vita. 

Le immagini proiettate lungo le pareti di questa sezione della mostra danno vita a una vera e propria ‘storia illustrata’, per raccontare al pubblico con l’immediatezza delle immagini, non solo la storia di Ai Apaec, ma anche i miti e il mondo simbolico che rappresentano il substrato dell’universo culturale dell’antico Perù, di cui è fortemente intriso ancora oggi l’immaginario religioso, simbolico e misterico del Perù contemporaneo. Vengono raccontati con il linguaggio delle immagini anche i tre mondi che coesistono simultaneamente nella cosmologia andina: Il Mondo di Sopra; il Mondo del Qui e Ora, o Mondo di Mezzo, il luogo dove le persone vivono e lavorano nelle comunità accanto agli animali, alle piante, ai fiumi e alle montagne, e infine il Mondo Basso, il mondo dell’oceano, il mondo sotterraneo, la terra che sta sotto i nostri piedi, su cui cade la pioggia e dove maturano i semi e la terra degli antenati, ovvero il luogo dove vanno le persone quando muoiono. 

Gli incontri che fa Ai Apaec e le sue esperienze simboleggiano le sfide del mondo naturale che uomini e donne andini si trovano a fronteggiare nel Qui e Ora. 

Orecchini con ornamento a mosaico raffigurante lucertole

La storia mette in evidenza i cardini della cosmologia andina: come sia necessario dare per ricevere e quanto sia importante onorare gli antenati, ringraziare gli Dei e lavorare, fare sacrifici e offerte per mantenere l’equilibrio dei cicli naturali che rendono possibile la vita. Un rituale comune era rappresentato dalla caccia al cervo. L’uccisione di questi animali, cui veniva attribuito un grande valore e la cerimonia che ne conseguiva venivano eseguiti unicamente dai membri dell’élite della società, che assumevano il ruolo di predatori canalizzando il potere dei felini. Un video spiega come, similmente a quanto accadeva in molte culture antiche – come quella azteca, celta, greca e romana, tra le altre – le comunità andine praticassero sacrifici umani. 

Testimonianze video di sciamani e di membri delle comunità andine contemporanee spiegano al pubblico l’importanza e il potere della natura nella vita sulle Ande, il valore del Rito e del suo perpetuarsi nelle celebrazioni e nei cerimoniali, ancora oggi. 

La mostra “Machu Picchu e gli Imperi d’oro del Perù” rappresenta il momento culmine del ricchissimo palinsesto “L’anno del Perù”, inaugurato a giugno 2022 per arrivare fino a marzo 2023. È il racconto di un Perù ‘archeologico’ e mitico, ma anche di un Perù contemporaneo, quello delle comunità peruviane milanesi. Un palinsesto di eventi e attività di approfondimento che accompagna il pubblico negli spazi del museo in un caleidoscopico viaggio culturale attraverso conferenze, letture serali con aperitivo, workshop e laboratori, tavole rotonde, visite guidate, performance artistiche e convegni. 

INFO UTILI: 

La mostra è terminata : info su www.mudec.it. 

Testo a cura di Gabriella GREA – Riproduzione riservata

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